Blog de Francesco Zaratti

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La crisi storica e ciclica della Bolivia si è aggravata negli ultimi 20 anni, abbracciando praticamente ogni campo della vita politica, economica e sociale.

Alla vigilia della celebrazione del Bicentenario della Repubblica e a poche settimane dalle elezioni generali del 17 agosto, si parla molto di “rifondazione” dello Stato o di applicazione di una “profonda reingegnerizzazione” ad esso e non mancano coloro che sostengono un “reindirizzamento” del processo di cambiamento, non ben specificato. Sono, ironia della sorte, gli stessi responsabili di aver portato il paese verso il collasso.

Pochi giorni fa ho partecipato a un battesimo e quella liturgia millenaria mi ha dato la convinzione che lo Stato boliviano, più che rifondato, reindirizzato o “riprogettato”, ha bisogno di essere ribattezzato.

Una parte fondamentale del battesimo è la domanda che il celebrante pone al battezzato o, a seconda dei casi, ai genitori e ai padrini, che si compone di due parti: Rinunci a…? E credi in…?

Cominciamo con le rinuncie. Nel battesimo della Bolivia “bicentenaria”, chiederemo ai suoi oltre undici milioni di cittadini.

RINUNCIATE all’autoritarismo abusivo, all’odio e alla vendetta; a ideologie straniere obsolete; al potere come mezzo per arricchire voi stessi, le vostre famiglie e i vostri amici e alla manipolazione della giustizia e delle istituzioni statali? I livelli più roventi dell’Inferno attendono i corrotti e i corruttori.

RINUNCIATE allo statalismo rigido e speculativo; a anteporre l’uso selvaggio delle risorse naturali alla conservazione della vita e dell’ambiente; a promuovere una burocrazia soffocante; a tollerare la corruzione sotto qualsiasi pretesto; a preferire l’ignoranza e l’incompetenza nella gestione dello Stato alla preparazione accademica e all’esperienza professionale; a mantenere i sussidi universali e insostenibili che, alla fine, avvantaggiano chi ha di più? Perché non ci sarà clemenza per questi irresponsabili.

RINUNCIATE ad essere di nuovo complici della fabbricazione di mostri politici, per ingenuità, ambizione personale o accademica, per rivestire cariche pubbliche, per interessi politici o economici,per vendetta o per l’illusione di controllarli? Il purgatorio è pieno di uomini e donne che sono caduti in questa tentazione.

CREDETE nella democrazia e nello Stato di diritto, nell’indipendenza dei poteri, nella sfida di vivere insieme come una comunità “pluri-multi” (etnica, culturale, sociale, regionale, linguistica, di età), nella libertà di espressione, nell’uguaglianza dei cittadini nei diritti e nei doveri, nell’etica e nella trasparenza nel servizio pubblico? Insomma,  come ha insistito Papa Francesco, credete che “la realtà è superiore all’ideologia“?

CREDETE negli investimenti privati costruttivi e nella certezza della giustizia per tutti; nel debito che ogni generazione ha nei confronti della successiva in termini di conservazione della ricchezza ambientale e di utilizzo sostenibile delle risorse naturali e delle fonti energetiche; nel potere dell’istruzione e nel valore della salute, il cui finanziamento non è una spesa ma un investimento? Infine, citando ancora Papa Francesco, credete che “il tempo è superiore allo spazio“?

CREDETE nella convivenza pacifica, nel dialogo, nel rispetto reciproco, nei valori morali e nel primato della verità?  Insomma, credete che “non troverete mai un modo giusto per fare la cosa sbagliata” (Becky Craven)?

Allora, se rinunciamo a tutto ciò che di negativo viene menzionato (e a molto di più) e crediamo nei valori enunciati (e in altri) possiamo sicuramente iniziare insieme il terzo secolo di esistenza come paese indipendente con rinnovate speranze di uno sviluppo pieno, universale e sostenibile, perché “l’unità è superiore al conflitto” (Papa Francesco).

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2 risposte

  1. Eccellente idea. Purtroppo da condividere con molti altri paesi. Le prime che inevitabilmente ho in mente sono Italia, USA, Russia e Israele, ma l’elenco è certamente molto più lungo.

  2. Caro Francesco,
    un abbraccio ci unisce!
    Sono pienamente d’accordo con te e il Sig. Claudio Tebaldi, e ringrazio entrambi per questa utile condivisione della realtà….dura, ma REALE.
    Fin dalle prime righe ho pensato ” beh, queste parole calzano a pennello anche per agli italiani, e non solo, agli europei e possiamo dire a tutti !
    Per gli italiani posso aggiungere un aggravante :
    siamo storicamente grandi produttori di armi, e questo fatto la dice lunga su quanto sta succedendo alla economia e politica mondiale, che ora più che mai rivela le sue profonde radici nel ” dividi et impera”. Anestetizzando le persone con giocattoli tecnologici e un ventaglio luccicante di illusioni devianti dalla realtà. Viviamo un surrogato di realtà : non viviamo la nostra vita, il dono più grande che abbiamo ricevuto da Dio e che i nostri genitori ci hanno passato, e non c’è ne rendiamo conto. Questo è il dramma!
    Siamo addormentati in un profondo sonno in cui vogliamo tutto nuovo e perfetto: una bella famiglia, una bella casa, una grande macchina , cellulare ecc. ecc., appena usciti in commercio .Nello stesso tempo inorriditi nel seguire le cronache, criticando le atroci e insensate guerre e le politiche mondiali, ecc.ecc. Senza chiederci, farci domande tipo : “..ma io contribuisco a questi disastri? a questi orrori che gli uomini continuano a condividere con distruzione a tutti i livelli, in primis alla dignità dell ESSERE UMANO, che di umano sta perdendo le caratteristiche e virtù!
    E pensare che il Creatore ci preferisce tra tutto il creato. E ci ha dato la Terra e tutti gli altri esseri animati e inanimati a nostro servizio e nutrimento, da governare allo scopo di crescere e evolvere nel Suo Nome.
    Ogni volta che acquisto e desidero solo cose materiali – e non spirituali – belle, nuove, ma inutili o superflue , non inquino forse il pianeta con gli scarti tossici prodotti, o abbatto un albero o concorro all estinzione di qualche specie animale, o ancora peggio creo fame e sofferenza, guerre e uccido un uomo? Ogni volta che non rivolgo una parola, un sorriso a uno straniero, che mi arrabbio e do la colpa solo ad altri per eventi sgradevoli, ogni volta che non sono riconoscente ? Ogni volta che non vivo la vita secondo le sue Leggi , cosa creo in me stesso ? E negli altri? A tutti gli esseri e al pianeta?
    La realtà è che siamo tutti e tutto connessi e lo siamo in ogni istante . Senza spazio né tempo, Comunichiamo e condividiamo evoluzione o distruzione? Dentro di noi e fuori di noi?

    Grazie per l attenzione, e grazie al Maestro di vita che abbiamo in comune, Padre Pasquale , per me anche caro zio, uomo preghiera e di azione… “sul campo”!
    …E così continuiamo!
    Avanti, sempre avanti!
    Pace e bene

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